lunedì 18 agosto 2014

Lo sceriffo cattivo del palazzo di Piazza Europa


Lo sceriffo cattivo del palazzo di Piazza Europa.




Un giovane militante del Pd, fondatore del primo comitato pro Renzi alla Spezia, rivolge una critica al sindako Federici, forse ha usato toni beffardi e pesanti, ma sicuramente la critica era argomentata e precisa. 
Il sindako, come il personaggio cattivo del film “Pronti a Morire” interpretato da un magistrale Gene Hackman, sguaina la pistola e fa fuoco, insolentendo il giovane intemperante e chiedendo la di lui testa al polibturò del partito, meno male che Stalin è morto altrimenti ci sarebbero purghe e Siberia pronti per i dissidenti.
Invece di porsi il problema del come mai un militante con un grande seguito manifesta un malessere, lui come un novello federale scaglia anatemi e minacce contro lo spirito libero della dissidenza.
Tempo prima il giovane segretario cittadino del PD aveva espresso delle critiche, questa volta con toni pacati e “politici” verso il primo cittadino, e lui, il Gene Hackman de noartri, invece di accettare il dibattito e mettersi in discussione ha semplicemente chiesto la testa dello stesso segretario cittadino del suo partito, un ottimo esempio di spirito democratico e collaborativo.
Un consigliere di opposizione pone un problema, giusto o sbagliato che sia pone un problema e ciò significa che l’esponente dell’opposizione esercita un suo legittimo diritto, anche in questo caso lo sceriffo del palazzo di Piazza Europa, invece di rispondere, come sarebbe suo dovere fare, inveisce e scompostamente offende il rappresentante dell’opposizione.
Dieci consiglieri su quattordici del suo partito si dissociano dal suo comportamento e lui sostiene che “loro” non hanno capito nulla e lui si che ha ragione, a prescindere.
Gli oppositori al terrificante progetto di installazioni cementifere in Piazza Verdi chiedono confronto e discussione e il buon (si fa per dire) sindako li bolla come provocatori e dice che lui “tirerà diritto fino alla meta” . 
Sindako Federici, il problema è che Gene Hackman da quel  grandissimo attore che è  riesce ad affascinare anche nelle parti dell’odioso e prepotente sceriffo, e poi lui recita in un film, lei invece risulta scomposto grigio e lugubre, insomma non buca lo schermo, semmai rompe le scatole, e poi lei opera nella realtà.
 Inoltre come in ogni film western che si rispetti alla fine arriva l’eroe buono che riporta la giustizia e la pace. 
Chissà nel suo partito chi prenderà il ruolo che è stato di Russel Crowe? 
Ci risulta però che sia lunga la lista di chi vuole interpretare quel ruolo, quello cioè di chi farà finire nella polvere il cattivo sceriffo del palazzo.
Con l’augurio che ritrovi la memoria per ricordare anche lontanamente gli ideali del suo partito e le regole del vivere civile, speriamo di non assistere più a spettacoli brutti come quelli che lei ha offerto a cittadini e turisti negli ultimi periodi.

scritto da Angelo "Ciccio " Del Santo 

venerdì 8 agosto 2014

“Amici Inseparabili”


“Amici Inseparabili”

C’era una volta…… anzi c’erano, una vecchia Panchina in ghisa e un vecchissimo Albero, erano situati in un giardino pubblico, prospicenti ad uno dei corsi principali della città. La città era La Spezia e il corso si chiama Via Chiodo.
Essendo vicini i due fecero amicizia, l’Albero pur essendo vecchio trovò linfa vitale tanto che riuscì a mettere su due escrescenze che andarono, come braccia affettuose, ad avvolgere la Panchina in un tenero abbraccio, e la Panchina, godendo dell’abbraccio dell’Albero, trovò la forza di arginare la ruggine e, anzi, divenne più lucida e bella, anche perché, protetta dalla chioma dell’Albero, acquisì sicurezza e tranquillità.
I due divisero innumerevoli periodi e susseguirsi di stagioni, durante i freddi e piovosi inverni si raccontavano storie della città, personaggi episodi che avevano vissuto e visto passare, nelle stagioni più miti ascoltavano con curiosità ed attenzione quello che si raccontavano le persone che, sedute sulla Panchina, passavano il tempo e socializzavano all’ombra della chioma dell’Albero.
Ad un certo momento qualcuno che ha in odio la città, gli animali, le piante e la felicità pensò bene di tagliare l’albero dicendo che era malato.
Nonostante il dolore, la pianta forte e stabile sopravvisse anche con l’aiuto della sua amica Panchina che gli fece coraggio e con la sua vicinanza lo stimolò a vivere e a godere ancora della loro reciproca compagnia, ora lei poteva ricambiare le attenzioni che lui le aveva manifestato in precedenza.
In città ci fu uno sviluppo turistico, arrivavano le navi da crociera, e l’albero e la panchina venivano fotografati come un’attrazione locale, ho visto personalmente la loro fotografia in una casa di New York City con la didascalia ironica e affettuosa, “Amici Inseparabili”, altri amici mi raccontano che i due venivano riconosciuti come un caso di amore apparentemente “impossibile” ma talmente forte da sfidare e vincere tutte le avversità. 
Erano felici e comunicavano la loro felicità all’ambiente intorno, il loro abbraccio rischiava di diventare un simbolo, in altre città un fenomeno come il loro sarebbe diventato un’attrazione, un modesto ma significativo monumento: L’abbraccio di specie diverse, l’amicizia possibile la tolleranza realizzata.
La felicità della panchina e dell’albero venne all’orecchio del sindaco e del suo feroce e sfuggente assessore ai lavori pubblici, “ come si permettono, sono felici!?!?!? Ma lo sanno che IO ho deciso che in città nessuno deve essere felice!!!! Lo hanno capito che IO voglio solo il malessere e la sfigurazione di questa città???? “ così esclamò il barbuto sindaco e diede perentorio ordine, peraltro condiviso al suo fedele assessore dallo sguardo sfuggente,  di distruggere una volta per tutte questo esempio di convivenza, di serenità e di bellezza spontanea che , a loro dire, ammorbava la città con allegria, bellezza e felicità, cose che per i due potenti burocrati sono intollerabili.
L’albero fu tagliato il 4 febbraio 2014, e le sue mani ricresciute per abbracciare la sua amica panchina furono strappate all’abbraccio in una morte ingiusta e crudele.
Non ci saranno più foto degli Amici Inseparabili, i turisti passeranno di fretta senza più l’attrazione di questo piccolo fenomeno di amicizia.

Le persone non si siederanno più vicino a questo magico connubio per raccontarsi storie e per socializzare.

La città sarà ulteriormente impoverita di un piccolo ma significativo episodio curioso che aveva il grande potere di strappare un sorriso a chi lo notava. 
Oggi sono felici e brindano il barbuto sindaco e l’ambizioso assessore, hanno fatto un ulteriore sfregio al bel viso della Spezia e hanno creato un altro danno alla città e ai cittadini, così possono bearsi della loro malignità e della loro cattiveria.
Cameriere Champagne!!!!

angelo  “ciccio” delsanto

venerdì 1 agosto 2014

Camminare per la città in periodo di ferie aiuta a pensare


Camminare per la città in periodo di ferie aiuta a pensare......


Camminare per la città in periodo di ferie aiuta a pensare, si scoprono cose e si notano fatti che in altri momenti, in cui siamo presi dalla frenesia del lavoro, non ci verrebbero nemmeno in mente, insomma l’homo in otium nota più cose dell’homo faber.
Oggi viviamo in una città in fermento con gruppi di turisti che si portano dietri i loro trolley alla ricerca di alberghi e affittacamere, con la piantina in mano o portati dal tablet con google maps, si vedono bar con persone che comunicano, ristoranti con camerieri che corrono a esaudire domande o a chiedere di farlo, botteghe di ogni genere che abbelliscono le vetrine e che donano appeal alle merci esposte; insomma una città che manifesta con forza la voglia di crescere e di superare i momenti di difficoltà.
Poi, specialmente se si possiede un cane, non si possono notare anche altre cose che creano ostacoli alla voglia detta sopra, passeggiare per i giardini è un’impresa, occorre stare molto attenti perché ci sono gruppi organizzati che la fanno da padrone, sto naturalmente parlando dei topi, che in questi giorni di pioggia scorrazzavano a “greggi” in cerca di scampo dall’acqua e di cibo all’interno dei cestini per l’immondizia. 
Per fortuna che al monumento di Garibaldi vivono alcuni clochard che tengono pulito e quantomeno presidiano un pezzo di territorio che altrimenti sarebbe lasciato al degrado. 
A volte provo tenerezza per i giardinieri che, lavoratori indefessi combattono la loro battaglia quotidiana contro anonimi zozzoni che fanno di tutto per lordare e danneggiare i giardini. 
Come ho già detto non sto parlando dei “barboni” perché questi signori, che dormono sulle panchine evidentemente perché non possono permettersi niente di meglio, hanno stabilito un accordi di collaborazione con i giardinieri, infatti  muniti di sacchi neri della spazzatura tengono pulito e ordinato il territorio che presidiano.
Gli anonimi zozzoni sono italianissimi e spezzinissimi, sono quei distinti signori che, magari chiedono dure sanzioni contro i vagabondi, ma poi non esitano a sfoderare i loro miseri uccelli per pisciare contro le piante o contro le lapidi degli eroi cittadini, povero Alberto Picco che è situato vicino al palco della musica deve sopportare pisciatori anonimi sulla sua lapide, magari quegli stessi che poi la domenica gli rendono merito andando a gridare nello stadio omonimo.
Troviamo anche quelli che protetti dalla penombra, non esitano a calarsi i pantaloni e defecare in posti dove magari vanno a giocare bambini o a scambiarsi effusioni coppie di giovani fidanzati.
Ci sono i gruppi di giovani che giustamente si ritrovano al fresco degli alberi monumentali, ma distrattamente lasciano sul terreno bottiglie di plastica e di vetro e sacchetti vuoti di leccornie varie, cicche e pacchetti di sigarette e sacchetti di plastica, poi ci sono quelli che io considero i principi della maleducazione, coloro che in maniera inconsapevole fanno un danno a loro stessi, quei distinti signori e signore che praticano il moralismo verso ciò che loro giudicano indecente e poi si dimenticano sistematicamente di raccogliere la merda dei loro cani, facendo in questo modo un danno alle loro bestiole, non esistono cani maleducati ma solo padroni di cani maleducati!!!!!
A volte vedo i turisti che fanno manovre incredibili per fotografare i nostri bellissimi giardini cercando di evitare che nel fotogramma appaiano topi, stronzi e rumenta varia.
Se poi ci si sposta verso i parcheggi, si ha la piacevole sorpresa di trovare un sacco di macchine parcheggiate nei parcheggi residenti senza però avere i pass residenti, questo provoca disagio e incavolatura per chi a buon diritto chiede di parcheggiare la sua vettura dove dovrebbe ma non può.
Passeggiando per le vie della città si notano nuovi locali, dehor pieni di gente, luoghi di ritrovo i cui titolari hanno fatto sacrifici enormi per renderli più gradevoli e accoglienti ma poi bisogna distrarre l’attenzione da queste belle cose per portarla alle buche che impestano Piazza Mentana, dove la pavimentazione è stata fatta evidentemente male e con materiale scadente e oggi  viene lasciata nel più totale degrado e tapulata con qualche gettata di catrame che svanisce nel giro di poche ore, poi andiamo in Via Prione, la strada più caratteristica della città, quella che rappresenta la storia, dove hanno sede importanti istituzioni museali, ebbene è simile a un percorso di guerra dove fra buche, selciato disconnesso, ci fa venire in mente come devono essere adesso le strade di Gaza.
Se passiamo in Piazza del Mercato, abbiamo la netta sensazione di vivere oltre che in zona devastata dalle bombe anche in un posto dove tutto è pericolante e posticcio.
Alla fine passo per Piazza Verdi, il luogo dove si è consumato l’omicidio dei Pini storici e importanti, e dove è stata rimossa una pavimentazione creata apposta dalla Ceramica Vaccari che ha retto per  quasi cento anni, dove si poteva camminare tranquillamente anche se pioveva, in quanto le mattonelline rosse mantenevano intatto il loro essere antisdrucciolo, ebbene queste colorate mattonelle sono state rimosse per essere sostituite con orrendi lastroni che sono scivolosi anche quando è asciutto e a distanza di poche settimane dalla loro installazione manifestano già segni di sfacelo.
Allora che dire di questa bella e forte città, va da sé che il tessuto sociale è solido e innovativo, che gli spezzini amano la loro città e che fanno di tutto per renderla migliore, nonostante una minoranza di maleducati, e una amministrazione comunale che fa di tutto per danneggiarla. 
Se si pensa che i vigli urbani stessi hanno ammesso di fronte a testimoni che loro non devono fare le multe alle vetture illegali, e neanche ai maleducati pisciatori abusivi ma hanno avuto preciso imput da parte del loro assessore di riferimento di colpire con sanzioni da 100€ i proprietari ci cani che non hanno dietro la museruola o altri ammennicoli vari.
D’altronde viviamo in una città dove non esiste in centro un’area per portare i cani a correre, non esiste in provincia una spiaggia dove poter accedere con i cani, il presidente della Provincia annuncia che ha permesso ai cacciatori di sparare a Bambi, e il nostro senatore Massimo Caleo appoggia col suo voto coloro che accecano con gli spilli gli uccellini per poterli usare come richiamo a caccia. Devo proprio dire che la nostra città fa di tutto per resistere al vandalismo della giunta nonostante i nostri  amministratori  facciano ogni sforzo possibile per far passare il territorio dello Spezzino come un territorio ostile agli animali e a chi li possiede. 
In compenso si sarebbero fatti prati all’inglese e panchine sopra quella polveriera tossica che è Pitelli, naturalmente senza prima aver fatto una bonifica del territorio, inoltre il sindaco Federici grida rittcontro la tossica centrale a carbone scordandosi che proprio lui ha rinnovato il contratto all’Enel per  molti anni.
Per tutti gli altri ameni episodi vi rimando alle puntate successive................

scritto da Angelo "Ciccio"Del Santo