martedì 22 luglio 2014

GAZA, IL RUMORE DEI FANATICI E IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI


GAZA, IL RUMORE DEI FANATICI E IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI.

In questi giorni terribili è ovvio che il nostro pensiero corra alla tragedia di Gaza, centinaia di persone uccise per aver commesso il reato di vivere in una terra governata da folli che sono in guerra con altri folli. Vedo passare manifestazioni che inneggiano ad una parte o all’altra dei contendenti con atteggiamenti da tifo da stadio, sostanzialmente sta prevalendo un  modo di condurre un’analisi che è strettamente funzionale a chi vuole la guerra e gioca solo a favore di quegli sciacalli che si arricchiscono sulle vite, o meglio sulle morti di innocenti e di persone che desiderano solo vivere in pace nella loro terra.
Oramai solo dei pazzi visionari negano agli ebrei il diritto di ritornare nella terra che la loro religione vede come “terra promessa” e che rappresenta per questo popolo un approdo in porto sicuro dopo circa duemila anni che subiscono vessazioni e persecuzioni di ogni tipo, specialmente nella “vecchia Europa” che, non va dimenticato, nasce da una principessa mediorientale rapita da Giove e portata nella parte occidentale del mar Mediterraneo.
D’altronde non è possibile non riconoscere ai Palestinesi, che peraltro sono di razza semita, il diritto di stare in una terra che è la loro da sempre.
Non mi sto ponendo il problema se occorrono due stati o uno solo, credo che la priorità sia quella di determinare la convivenza di due popoli che in realtà sono uno solo, due popoli di cui uno, quello Israeliano è dinamico, ricco di iniziative e con una media di “intelligenze” elevatissime, mentre quello Palestinese è il popolo più acculturato e più laico di tutto il vasto mondo che rappresenta l’Islam.
Sostanzialmente vorrei vedere da parte di tutti, manifestanti, governanti, ministri e presidenti un atteggiamento meno schierato o, ancora peggio, indifferente per un dramma che ad una velocità sempre più elevata ci può portare verso un baratro che coinvolgerebbe tutta l’umanità .
La pace in Medio Oriente sarebbe la fine dell’estremismo islamico, sarebbe l’occasione per avere ricchezza e cultura che riporterebbero il Mediterraneo a tornare a essere veramente la culla del progresso e della civiltà mondiale, con notevoli vantaggi umani e economici per tutto il mondo.
È chiaro che non si può non rabbrividire di orrore di fronte si bombardamenti che lo stato di Israele effettua su Gaza, non possiamo ignorare il dolore che provoca il vedere bambini uccisi per “errori” troppo spesso compiuti da militari addestrati alle migliori scuole del mondo e dall’altra parte non si riesce a capire che colpe hanno dei ragazzini adolescenti e brufolosi per essere massacrati solo perché portano la khippah o frequentano la scuola ebraica.
Sono convinto che se mettiamo le lacrime delle mamme di quei ragazzini vicino alle lacrime della mamma di quell’altro ragazzino colpevole di essere palestinese e pertanto bruciato vivo, se mettiamo insieme le lacrime di queste mamme, credo che nessuno saprebbe dire se è superiore l’uno o l’altro dolore, pertanto occorre dire basta al dolore!!!!!
Se andiamo a vedere la storia scopriamo una costante che fa paura; tutte le volte che i rappresentanti dei due popoli si sono incontrati per tentare di parlare di Pace è sempre successo qualcosa che ha interrotto in maniera violenta questo tentativo e ha ributtato al centro del tavolo la guerra come unica via. 
Non a caso i ragazzini israeliani sono stati rapiti e uccisi subito dopo che Shimon Peres presidente di Israele e Abu Mazen presidente palestinese  si sono incontrati e abbracciati a Roma di fronte a Papa Francesco.
A volte la realtà supera la fantasia: questi episodi sarebbero degni di romanzi di azione e di spionaggio se non fossero crudele e spietata quotidianità di morte.



Oltre 500 morti palestinesi nella fascia di Gaza, sono sicuro che la maggior parte di essi era semplicemente umile gente che viveva del proprio lavoro e che condivideva con altri affetti, gioie, sorrisi e momenti di sconforto, come i morti delle torri gemelle o quelli che si trovavano casualmente in un bus o in un locale.
Oggi  il dolore accomuna gli innocenti mentre l’interesse e il potere accomuna i criminali.
Evidentemente a qualcuno non conviene che ci sia la pace in quella meravigliosa terra, qualcuno fa a farà di tutto affinché continuino la tensione e la violenza, ebbene questo QUALCUNO  è il nostro vero nemico, dobbiamo essere tutti uniti per far fronte a questa bestia che in nome di chissà quali interessi semina violenza e morte infischiandosene se chi muore sono bambini o anziani, donne o uomini, umani o animali, per questa feccia schifosa l’unica cosa che conta è la salvaguardia dei loro interessi che prosperano appunto sul dolore dei molti.
Per mantenere questo loro obiettivo non esitano a sfruttare religioni, appartenenze razziali, politiche e quant’altro, sono fermamente convinto che questa spirale di violenza vada fermata e sarà possibile farlo solo attraverso il dialogo, l’ascolto e il capire che la pace è sicuramente portatrice di benessere e ricchezza più di qualsiasi “giusta “ guerra.

                                             a.c.d.

1 commento:

  1. E' assurdo vedere che c'e' chi "tifa" per una fazione o l'altra,e a poco contano i discorsi sul sacrificio utile o indispensabile perche' non si puo' rimanere freddi e calcolatori di fronte a uno spreco di vite,o forse si puo',solo se quelle vite le vediamo distanti da noi,tanto sono le mogli i figli o i mariti di qualcun altro,senza mettersi nei panni di chi veramente va a raccogliere i resti di un familiare in mezzo alla polvere...che tristezza...
    La pace e' un'utopia?forse a qualcuno conviene farcelo credere;la guerra e' una follia?ASSOLUTAMENTE SI.
    La guerra di per se e' una sconfitta a priori...cito una frase semplice ma efficace di Bertolt Brecht:"Sul muro c'era scritto col gesso viva la guerra. Chi l'ha scritto è già caduto."
    Questa a mio parere e' una VERITA' indiscutibile.

    RispondiElimina